Cassa Integrazione Covid-19

Importanti aggiornamenti riguardo alla cassa integrazione Covid-19 e alle altre norme di sostegno ai lavoratori arrivano dal sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le novità, introdotte con un nuovo gruppo di FAQ, si riferiscono alle misure economiche previste dal governo per fronteggiare il periodo di emergenza e favorire il supporto e la ripresa delle attività lavorative.

In particolare, le FAQ chiariscono un aspetto importante della cassa integrazione per l’emergenza Coronavirus. Indicano che i lavoratori assunti dopo il 23 febbraio 2020, ovvero il giorno di pubblicazione del DL n. 6/2020, e prima del 5 marzo 2020, data in cui il decreto è stato convertito in legge, non hanno diritto alla cassa integrazione. Questo almeno secondo le disposizioni che sono attualmente in vigore.

Precisazioni riguardo la cassa integrazione Covid-19

Da quanto aveva comunicato l’INPS con la nota n. 1607 del 14 aprile, invece, i lavoratori assunti dal 24 febbraio al 17 marzo avrebbero avuto diritto alla cassa integrazione Covid-19.

Questa contraddizione si deve alla sovrapposizione di due diverse misure. L’Inps, infatti, faceva riferimento alle norme introdotte dall’articolo 41 del DL n.23/2020.

Le risposte alle FAQ del sito del Ministero, in conclusione, indicano inclusi nella cassa integrazione per l’emergenza Covid-19 i lavoratori assunti dopo il 5 marzo 2020.

Cassa integrazione per aziende plurilocalizzate

Un ulteriore approfondimento vogliamo farlo relativamente alle aziende plurilocalizzate, che abbiano unità produttive in una delle regioni comprese nella cosiddetta zona gialla, ovvero Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato un avviso il 30 aprile, indicando che le domande in deroga per la cassa integrazione Covid-19 possono essere presentate con un’unica istanza, anche quando siano rivolte alle unità produttive in zona gialla. Questo segue quanto previsto dal DL 18/2020, convertito in legge il 24 aprile 2020.

In precedenza, invece, le aziende avrebbero dovuto presentare le domande direttamente alle regioni interessate.