L’ISEE Corrente cambia, le variazioni patrimoniali integrano quelle da reddito e condizione lavorativa.

Il decreto ministeriale, pubblicato il 25 agosto 2021 ma in vigore dal primo luglio, aggiunge uno strumento a vantaggio delle famiglie. L’integrazione della situazione patrimoniale si aggiunge alle attuali condizioni per usufruire dell’ISEE corrente temporaneo:

    • variazione oltre al 25% dei dati reddituali tra primo e secondo anno precedente;
    • variazione della condizione lavorativa, risoluzione del contratto, riduzione o sospensione dell’impiego;
    • blocco dell’erogazione di pensioni o indennità esenti IRPEF.

La richiesta dell’indicatore temporaneo può essere inoltrata ogni anno a partire dal primo aprile qualora la situazione patrimoniale si discosti di oltre il 20% tra l’anno e i due anni precedenti alla presentazione della DSU. Anche il nuovo ISEE Corrente sarà valido fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica. Difformità e omissioni comportano la sostituzione automatica dell’attestazione ISEE Corrente. A ciò si aggiungerebbe il blocco dell’ISEE Corrente per due anni in caso le dichiarazioni mendaci siano state utilizzate per agevolazioni. L’aggiornamento dei moduli DSU è previsto entro 30 giorni dal decreto e dalla approvazione da parte dei competenti Ministeri.

ISEE Corrente, quando utilizzare questo strumento.
Il peggioramento della situazione economica è contemplato da uno strumento pensato per garantire le agevolazioni del caso. Lo strumento consente di presentare i dati anche per frazioni dell’anno corrente. Nel caso, ad esempio, si presentino i dati del primo trimestre, INPS moltiplica per 4 così da rapportarlo all’anno.

Già il DL 34 del 2019 aveva introdotto novità sia in merito al periodo di validità che sui casi in cui richiedere l’ISEE. Ci si può avvalere dell’ISEE corrente quando le variazioni siano intervenute successivamente al primo gennaio dell’anno di riferimento dell’ISEE ordinario. Qualora necessario, l’ISEE Corrente deve essere aggiornato prima della scadenza e non oltre due mesi dalla variazione della condizione economica.