Nell’ambito finanziario, il trattamento fiscale delle perdite su crediti riveste un’importanza cruciale. Questa breve guida fornisce un quadro essenziale sulle implicazioni fiscali delle perdite su crediti, richiamando i principali punti della disciplina civilistica.

Approfondiremo le norme che regolano la deducibilità fiscale delle perdite, analizzando le modalità di registrazione e gli aspetti da considerare nella gestione contabile. Con una panoramica di tali elementi, saremo in grado di comprendere meglio l’impatto fiscale delle perdite su crediti e le opportunità di ottimizzazione fiscale che possono derivarne.

Il trattamento civilistico

Il trattamento delle perdite su crediti secondo la normativa civile è disciplinato dall’articolo 2426 del Codice civile. Questo articolo stabilisce che i crediti devono essere valutati nel bilancio in base al loro “presumibile valore di realizzo”. Inoltre, il Principio contabile OIC 15 fornisce ulteriori disposizioni sui crediti.

Alla chiusura di ogni esercizio, è necessario rettificare il valore contabile dei crediti iscritti nel bilancio tramite l’allocazione di un fondo di svalutazione. Questo fondo tiene conto delle perdite potenziali derivanti dall’inesigibilità dei crediti. Una volta che l’inesigibilità diventa definitiva, il credito inesigibile deve essere cancellato dal bilancio secondo le regole del principio contabile OIC 15.

Il trattamento fiscale

Il trattamento fiscale delle perdite su crediti presenta differenze significative rispetto a quello civilistico. La normativa fiscale, in particolare il comma 5 dell’articolo 101 del TUIR, individua le condizioni per il riconoscimento e la deduzione fiscale delle perdite su crediti.

La norma fiscale prevede due situazioni in cui le perdite su crediti possono essere dedotte fiscalmente: quando derivano da elementi certi e precisi o quando il debitore è sottoposto a procedure concorsuali. Inoltre, la normativa fiscale stabilisce la deducibilità forfetaria annuale del 0,50% del valore nominale dei crediti iscritti in bilancio, fino a un limite del 5% del valore nominale.

Gli elementi certi e precisi

La deducibilità delle perdite su crediti dipende dalla presenza di elementi certi e precisi che attestino la definitività dell’inesigibilità del credito. L’inesigibilità definitiva è il requisito principale per la rilevazione fiscale delle perdite.

L’esistenza degli elementi certi e precisi può essere valutata caso per caso, e può derivare da una valutazione di inesigibilità definitiva o da atti realizzativi o estintivi del credito. La documentazione adeguata, come decreti o esiti negativi di azioni esecutive, può supportare la valutazione dell’inesigibilità definitiva.

I crediti di modesto importo

La normativa fiscale prevede una presunzione di esistenza degli elementi certi e precisi per i crediti di modesto importo. In tali casi, la deduzione delle perdite su crediti può avvenire senza dover dimostrare l’inesigibilità definitiva del credito. Per godere di questa presunzione, il credito deve essere scaduto da oltre sei mesi e rientrare nella definizione di modesto importo stabilita dal legislatore.