Dal 2026, le imprese e gli esercenti saranno obbligati a collegare i POS ai registratori telematici, rendendo automatico il flusso di informazioni tra i due strumenti. Questo cambiamento si inserisce in un più ampio processo di digitalizzazione fiscale, volto a contrastare l’evasione e a garantire una maggiore trasparenza nelle transazioni.
Un nuovo sistema di tracciabilità delle vendite
L’obbligo di connessione tra POS e registratori telematici consentirà di memorizzare e trasmettere in automatico tutte le transazioni elettroniche all’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è garantire che ogni pagamento effettuato digitalmente venga registrato in modo sicuro e tracciabile, senza possibilità di omissioni o errori.
La normativa stabilisce che:
I registratori telematici raccoglieranno tutti i pagamenti effettuati con strumenti elettronici, senza però memorizzare i dati sensibili del cliente.
Le informazioni saranno trasmesse giornalmente all’Agenzia delle Entrate, indipendentemente dalla registrazione dei corrispettivi.
Gli strumenti di pagamento elettronico dovranno essere collegati in modo diretto e sicuro ai registratori telematici per garantire l’inalterabilità dei dati.
L’integrazione tra POS e registratori telematici offre vantaggi significativi sia per gli esercenti che per i consumatori:
Riduzione degli errori fiscali: la registrazione automatica delle transazioni elettroniche evita discrepanze tra i corrispettivi incassati e quelli dichiarati.
Maggiore sicurezza e trasparenza: tutti i pagamenti saranno tracciabili, riducendo il rischio di operazioni non dichiarate.
Semplificazione degli adempimenti fiscali: il processo sarà automatizzato, evitando errori di trascrizione e rendendo più semplice la gestione delle dichiarazioni IVA.
Tutela per il consumatore: con una registrazione più accurata delle transazioni, i clienti potranno avere una maggiore certezza sulla correttezza degli scontrini emessi.
Sanzioni per chi non si adegua
L’obbligo di collegare i POS ai registratori telematici sarà accompagnato da sanzioni per chi non rispetta la normativa.
La mancata o tardiva trasmissione dei dati giornalieri potrà comportare una multa di 100 euro per ogni giorno di mancato invio, fino a un massimo di 1.000 euro per trimestre.
Se l’errore nella trasmissione non incide sulla corretta liquidazione dell’IVA, la sanzione sarà più lieve, ma comunque applicata.
La sospensione dell’attività è prevista in caso di violazioni ripetute, come il mancato collegamento tra POS e registratore telematico o la memorizzazione incompleta dei dati.
Un cambiamento necessario?
L’obbligo di integrazione tra POS e registratori telematici rappresenta un ulteriore passo verso la digitalizzazione fiscale in Italia. Se da un lato comporterà costi e adeguamenti per gli esercenti, dall’altro semplificherà la gestione amministrativa e ridurrà il rischio di contestazioni fiscali.
L’introduzione di questi strumenti mira a creare un sistema più efficiente e trasparente, in linea con le strategie europee per il contrasto all’evasione fiscale e la modernizzazione dei sistemi di pagamento.